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Massimo Centini

Con Giovanna Monaco Magaddino la ricerca poetica si congiunge alla tecnica, originando un complesso estetico di grande effetto che soprattutto rivela l'attenzione dell'artista per un universo ormai svincolato dal realismo, anche se innegabilmente del realismo e figlio. Le sue opere sono il risultato di una ricerca formale complessa, in cui confluiscono esperienze tecniche maturate in anni di lavoro direttamente sui materiali,seguendo un iter operativo che ha condotto l'autrice ad elaborare un personalissimo apparato esecutivo, certamente non privo di stimolanti spunti. Il lavoro sul rame, mediato da un'attenta formulazione grafica effettuata   sul disegno di base è arricchito dal gioco di smalti che donano alle diverse costruzioni una vitalità espressiva di grande solennità, ma soprattutto una forte "presenza" tutta giocata sulla potenza linguistica dell'effetto tridimensionale. Le chine preparatorie non solo confermano la sua notevole conoscenza tecnica, ma pongono l'accento anche sul suo innegabile impegno nel cercare di tradurre nel segno e nella sovrapposizione normale, la tensione evocativa posta alla base dell'articolata ricerca. Partendo da formulazioni compositive che hanno la loro origine nell'osservazione della natura, Giovanna Monaco Magaddino traduce nel proprio impianto compositivo tutta l'inquietudine di un'esistenza combattuta per abbattere le barriere dell'apparenza e lasciare alla forma il compito di esprimersi senza condizionamenti. In questo  senso è emblematica la difficoltà che l'artista incontra nel titolare le proprie opere poichè in esse quasi sempre non si riesce ad individuare un solo soggetto, ma un universo in qualche modo in evoluzione. Inoltre esiste la naturale difficoltà di vedere nelle sue opere un soggetto specifico, poiché nelle articolate costruzioni le forme sono coinvolte da una serie di linee di forza che producono una sorta di filtro tra quanto è visibile e quanto dovrebbe essere visibile. C'è indubbiamente, nel corpus proposto, un forte sincretismo poetico, che ipotizza una nuova tradizione artistica dalla quale emerge solidamente il carattere di un'artista autonoma, capace di comporre il proprio dibattito con la materia senza risentire di condizionamenti.  Continuamente impegnata ad elaborare il suo bagaglio tecnico, Giovanna Monaco Magaddino dimostra di possedere un proprio linguaggio che sa sottrarsi agli appesantimenti di ordine consumistico, per raggiungere sempre soluzioni svincolate da ogni limite creativo, capaci di creare delle suggestive soluzioni estetiche. Ne viene fuori un universo di grande fascino, in cui il realismo si amalgama ad un disegno metafisico che continuamente rimette in discussione le ludiche affermazioni dell'apparenza.

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